13 settembre 2018

Dimissioni Dargenio e revoca incarico all'avvocato Toffanin

La decisione di Dargenio, apparsa sui giornali, di rinunciare al suo ruolo di Vice sindaco mantenendo però integralmente tutte le altre deleghe risponde a nostro avviso ad una logica molto semplice. Negli articoli si parla di “sopraggiunti impegni personali” e di impossibilità a presenziare alle giunte per alcune mesi. Ci chiediamo allora com'è possibile poter mantenere tutte le deleghe in essere se non si può garantite la presenza. Delle due l’una: o questi impegni dell’ex Vice sindaco sono reali e quindi dovrebbe anche solo temporaneamente lasciare integralmente l’assessorato spiegando ai cittadini quali siano questi impegni (si parla genericamente di un corso che lo impegnerà fino a Natale). La seconda possibilità è che sia necessario che per alcuni mesi Dargenio non ricopra specificatamente il ruolo di Vice sindaco. Per questo chiediamo all'ex vicesindaco di informare i cittadini di Solesino sul corso a cui sarebbe iscritto e magari di mostrare l’iscrizione con l’occasione.

Di certo c’è che lui ed il Sindaco Bentani sono indagati per un reato connesso alla violazione della privacy in riferimento alla nota vicenda della pubblicazione degli elenchi di quanti non avevano pagato le multe negli anni 2013 e 2014. Nella vicenda l'amministrazione comunale retta dal Sindaco Beggiato, avendo raccolto elementi atti dimostrare il coinvolgimento di Dargenio, di Bentani e di altre due persone nel trattamento, nella diffusione e divulgazione dei dati riservati, con l'aggravante della finalità di arrecare un danno consistente nell'istigare più soggetti a far causa al Comune, incaricarono l'avvocato Toffanin di querelare i quattro personaggi, conferendogli una procura speciale che comprendeva, tra l'altro, la possibilità di proporre opposizione alla richiesta di archiviazione. Questo è quello che, nell'ambito del mandato conferitogli ha fatto l'avvocato Toffanin. Quindi nessun abuso, nessun atto non autorizzato ma semplicemente la fedele esecuzione della procura ricevuta.
Il G.I.P. ha accolto l'opposizione all'archiviazione, ritenendo sussistenti delle ipotesi di reato, e rinviando ad una udienza in camera di consiglio, che si terrà in novembre, i quattro indagati. Nel caso in cui il G.I.P. decidesse per il rinvio a giudizio Sindaco e Vice Sindaco verrebbero a trovarsi nella condizione di lite-pendenza con il Comune. Fatto che potrebbe causare la loro sospensione se non addirittura la decadenza dal ruolo che rivestono. Un rischio che non si possono permettere.

Da qui nasce la necessità di azzoppare a qualsiasi costo l'inchiesta, partendo col revocare l'incarico al legale nominato per difendere gli interessi del Comune. Non degli amministratori di turno. Per fare questo però Sindaco e Vice sindaco, essendo indagati e rinviati ad udienza in camera di consiglio, non potevano partecipare alla riunione della Giunta che doveva decidere su un provvedimento che li riguardava direttamente. Qualcuno però doveva presiedere la Giunta che approvava il provvedimento, delibera di Giunta n. 80 del 10 settembre 2018. Quindi dimissioni di Dargenio, nomina di Navarin a Vice sindaco e decisione presa con Navarin a presiedere la Giunta, gli assessori Levis e Baldon a votarla, Bentani e Dargenio "assenti".

Nella delibera si rinfaccia all’avvocato Toffanin di non aver accettato l’archiviazione propostagli dal P.M. Facciamo notare però che tale incombenza non necessita di “procura speciale”, ma è un semplice atto del difensore che si fa quando si assiste un querelante. Al contrario, se non l’avesse fatto, sarebbe passibile di illecito disciplinare o deontologico per negligenza nell’adempimento del mandato verso il cliente.

Insomma un enorme conflitto di interessi che invece di risolvere lasciando alla Giustizia fare il suo corso è meglio risolvere “facendo le scarpe” all’avvocato del Comune così da accettare l’archiviazione del caso con un nuovo avvocato, evitando, quindi, qualsiasi possibile sentenza. Il tutto senza una parola o un’informazione alla cittadinanza ovviamente. Questa è la tanto decantata trasparenza, onestà e correttezza del nuovo corso? Noi siamo allibiti e ovviamente segnaleremo i fatti all'autorità giudiziaria affinché verifichi se sussistano ipotesi di reato.

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