“Non vedo le mani per Elvy Bentani”: con questo slogan il Dj di “Voglio tornare negli anni 90” ha infiammato Solesino per il Capodanno 2019.
Una vera festa di piazza, uno show unico che ha coinvolto ogni fascia d’età. Tra fiamme, coriandoli, e bubble machine, centinaia di persone hanno ballato al ritmo degli Eiffel 65 e del tormentone “Ostriche e Champagne”, assaporando street food sotto un tendone riscaldato (leggermente riscaldato).
Gli ideatori del celebre format hanno ringraziato più volte il Sindaco di Solesino per l’opportunità, costata al Comune 18.300 euro.
Con la determina n. 129 del 17 dicembre 2019, i funzionari hanno approvato il preventivo dell’Associazione Culturale GBA Eventi con l’obiettivo di “rivitalizzare il paese con definizione di accordi di co-progettazione e co-gestione con soggetti del terzo settore di manifestazioni culturali ed enogastronomiche”, tra le quali si citano la Festa del pane, del pesce e dell’Assunta, oltre ad un generico “ecc.” in cui rientrano San Silvestro e chissà che altro.
La scelta di affidare 18.300 euro di denaro pubblico alla GBA Eventi è stata vagliata dal segretario comunale dott. Ranza e dalla Responsabile della Ragioneria, dott.ssa Rocca.
Secondo il Piano Esecutivo di Gestione 2019-2021, redatto dall’amministrazione stessa, la “rivitalizzazione del paese” avrebbe seguito il consueto iter di approvazione, che prevede una delibera di Giunta prima della determina. In realtà non è andata così: la decisione è stata messa direttamente nelle mani dei funzionari, scongiurando il rischio di una “mancata approvazione da parte della Giunta”, paventata nello stesso Piano.
Se invitate Cristiano Ronaldo a cena, potrebbe arrivare con un Chardonnay da 30 mila euro. Il suo stipendio annuo ammonta a 31 milioni di euro, per cui è come se un italiano medio spendesse 50 euro per comprare un regalo. Il tanto e il poco dipende dai soldi che tieni in saccoccia e dal motivo per il quale li spendi. Ci scoccia tirar fuori cinquanta euro per una multa ma lo facciamo volentieri per un’ottima cena.
Il 27 novembre 2019 il Consiglio ha approvato una variazione di bilancio proponendo taglietti qua e là: 5.000 euro in meno per la cultura, 3.700 euro in meno per la disabilità, 11.387 per i soggetti a rischio di esclusione sociale, meno 5.601 per lo sport e 1.000 per l’associazionismo. Alla fine ne sono comparsi 14.000 in più da spendere per feste paesane.
Poco male, potremmo dire, visto che il Capodanno è stato un autentico successo, attirando persone di altri centri e rilanciando l’immagine del paese.
Nell’ultimo anno l’immagine di Solesino ha subito deformazioni tortuose, simili a quelle delle nostre facce nella casa degli specchi.
Questa estate la polizia locale è balzata agli onori delle cronache per aver imbracciato il mitra (in realtà una pistola semiautomatica), ma a capodanno Solesino è tornata ad essere una piazza piena di gioia, bella come non mai. Poi a gennaio l’ondata di furti ci ha rigettato nella paura e nel rancore.
Bentani spera che Solesino diventi “il polo commerciale del Veneto” e allo stesso tempo invoca la presenza dell’esercito per difenderci dall’assalto dei ladri. Se i militari iniziano a presiedere il mercato domenicale, ci sembrerà di andare a comprare una cassetta di mele in qualche zona sotto assedio: è indubbio che le affermazioni violente scoraggino ogni tipo di accoglienza e di investimento. Non provate un certo sconcerto nel guardare la foto del primo cittadino armato di mitra e sorriso? Cosa vuole dirci davvero? Ci verreste ad aprire un negozio in un posto simile? Ci verreste ad abitare?
“L’ideologia, l’ideologia, malgrado tutto credo ancora che ci sia” cantava Gaber in “Destra – Sinistra”. Ogni tentativo di opposizione alla politica di Bentani viene prontamente bollata come un rigurgito comunista. Le critiche espresse verso le iniziative ricreative dell’amministrazione sono equiparate a invettive dettate dall’invidia dei perdenti: sappiamo che la cifra spesa per il Capodanno non indigna i seguaci di Bentani, anzi, li rende orgogliosi del loro leader.
Nonostante il suo motto sia “per la gente, con la gente e tra la gente”, spesso sembra essere totalmente estraneo alla vita vera. La sua martellante spirale di preposizioni non è garanzia di aderenza ai fatti, che abitualmente sminuisce o amplifica a seconda della battaglia da vincere.
I piccoli esercenti pagano lo scotto di un mercato mondiale che viaggia in direzione ostinata e contraria: gli sforzi per il loro rilancio sono lodevoli, ma non fomentiamo illusioni. Così come l’ondata dei furti non ci pone ancora alla stregua del Bronx. Infine, la strenua difesa delle Istituzioni (il lancio delle uova alla Caserma è stato definito dal Sindaco come “un attacco allo Stato) dovrebbe partire da chi le rappresenta: la corretta prassi di delibere e determine non è un vano tecnicismo, ma il cuore pulsante di un sistema democratico che tutela i nostri diritti e le nostre libertà.
Nelle azioni risolutive ci deve essere la misura del buon senso, altrimenti la toppa sarà peggio dello strappo. Noi ci impegneremo a portare le nostre istanze e a proporre soluzioni, ma facciamoci tutti un bagno di realtà. La fabbrica del consenso si nutre di miti e le scelte politiche di verità, quella verità che stiamo cercando di dire.
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