Nella seduta consiliare che si è tenuta giovedì 13 agosto, si è votato per la decadenza del consigliere comunale di opposizione Bardozzo a causa di una lite pendente con il Comune sulla quale però nessun giudice si è ancora espresso.
L’amministrazione ha voluto, nonostante la nostra richiesta che la sessione fosse aperta al pubblico per
una questione di trasparenza, che l'argomento venisse discusso in seduta segreta, escludendo quindi i cittadini dalla possibilità di assistere alle accuse mosse dal Sindaco stesso. Una
sorta di processo a porte chiuse
quindi, dove accusa e giudice sono incarnati dallo stesso soggetto.
Il Consiglio si è espresso con 8 voti a favore della decadenza e 3 contrari. Assenti giustificato Pierpaolo Ferro e ingiustificata l’assessore Luana Levis.
Nel silenzio però non si è deciso soltanto il futuro di un consigliere
comunale eletto con un migliaio di voti, candidato sindaco due anni fa, ma sul principio stesso di democrazia,
visto che questo pare essere un evidente sistema
intimidatorio ideato per eliminare politicamente un avversario scomodo.
È per questa ragione che, pur essendo il consigliere in questione
rappresentante storico locale della Lega, noi non accettiamo che un’Istituzione
pubblica adoperi questi metodi
aggressivi e minatori.
Fa pensare questo trattamento verso Bardozzo quando nel 2018 anche Bentani e Dargenio avevano una lite pendente con il Comune, ma in quel caso il Consiglio non fu mai chiamato a pronunciarsi sull'eventuale decadenza dei due. Insomma stessa fattispecie, comportamenti completamente opposti.
Il consiglio di ieri nonostante fosse a porte chiuse ha visto la partecipazione di un’ottima rappresentanza locale a
dimostrazione di quanto sia mal gradita questa decisione dell’amministrazione.
Si è osservata però l’assenza della
Lega e di suoi rappresentanti in difesa di quello che comunque è il segretario
della locale sezione della Lega.
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