21 gennaio 2021

Il “sistema bentani” è sotto accusa. Sindaco e vice indagati per concussione e calunnia

La stampa locale torna tristemente ad occuparsi di Solesino e della condotta dei suoi amministratori; dagli articoli dei quotidiani odierni emerge chiaramente che i dubbi sollevati dall’opposizione nelle ultime settimane avevano solidi fondamenti.

Bentani, Dargenio, il comandante dei vigili Basso e il padre di Dargenio, ora consulente del Comune, sono indagati per reati particolarmente gravi della pubblica amministrazione: concussione e calunnia in concorso, avvinti dal vincolo della continuazione.

Per chiarire la gravità delle accuse mosse agli amministratori di Solesino dalla Procura di Rovigo, basti pensare che l’eventuale condanna potrebbe portare al commissariamento del nostro Comune, un fatto di una gravità inaudita, senza precedenti a Solesino.

Sconcertanti le affermazioni di Bentani: il Comune viene perlustrato dai Carabinieri in tre diverse giornate; vengono confiscati faldoni, PC e server; lui, il suo vice, il comandante dei vigili (fatto arrivare a Solesino proprio da loro) e un membro dello staff personale del sindaco, sono indagati dalla Procura, ma secondo lui tutto questo succede perché è un sindaco troppo amato e perché l’opposizione prova invidia per la sua persona.

I procedimenti di questo tipo, riguardanti reati gravissimi propri della Pubblica Amministrazione, nascono sulla scorta di fatti concreti e sulla necessità di accertare la verità dei fatti; qualcosa di tangibile, non voci di paese, pettegolezzi o male lingue; la Procura ipotizza la sussistenza di gravi fatti di reato e si sta adoperando per accertarne la veridicità o meno.

Non si tratta di una perdita di tempo o di spreco di denaro pubblico, al contrario, si ricerca la verità dei fatti, il ripristino della legalità e la difesa degli interessi di tutti i cittadini/contribuenti che hanno il diritto di vedere la “cosa pubblica” amministrata, almeno, nel rispetto della legge.

La presunzione di innocenza vale per tutti, ovviamente, ma negli articoli si parla di pressioni e di minacce rivolte a più persone e per motivi diversi. Non si tratta di errori commessi nell’esercizio della propria funzione, con l’intenzione di “fare il bene dei cittadini”, ma di comportamenti tenuti per ottenere un tornaconto personale a discapito della legalità.

Il caso che ha avuto maggiore risonanza mediatica è quello riguardante il consigliere Bardozzo, la maggioranza ha avviato e votato la procedura per arrivare alla sua decadenza dal Consiglio. Sembrerebbe ci siano state forti pressioni nei confronti dell’ex assessore Levis, perpetrate al fine di spingerla a votare con la maggioranza proprio in relazione alla decadenza dell’ex consigliere Bardozzo. Altra pagina buia del nostro Comune è quella rappresentata dalle “angherie” attuate nei confronti dell’ex Comandante Cavatton. Questo scrivono i giornali.

Il nostro gruppo, in questi anni, venendo spesso insultato e denigrato dal sindaco e dai suoi fedelissimi, ha denunciato le anomalie che hanno dato avvio a questo procedimento penale. E ne ha denunciate molte altre, come: la revoca dell’incarico all’avvocato Toffanin, per consentire a sindaco e vicesindaco di non arrivare al processo a loro carico avviato dalla Procura; l’assurdità della richiesta dei pagamenti pretesi dalle autoscuole del paese; l’illegittimità dell’assicurazione “venduta” come assicurazione contro i furti, ma che coprirebbe a mala pena le spese causate dallo scasso; la condotta tenuta dagli amministratori contro la minoranza nell’ambito dei Consigli comunali, l’acquisto di un SUV di seconda mano, costoso e altamente inquinante; a ciò si aggiungano le denunce ricevute dal nostro consigliere Fusaro da parte del sindaco, tutte rivelatesi infondate e che hanno gravato sulle casse comunali, migliaia di euro sperperati in spese legali e processuali.

Siamo orgogliosi di aver esercitato il nostro dovere di “controllo” basandoci sull’evidenza dei fatti, sulla ricerca della verità, attraverso lo studio dei documenti, grazie al confronto e al dialogo costante e costruttivo tra i membri del nostro gruppo. Non cerchiamo il consenso effimero dei cittadini per un selfie, ma garantiamo loro una visione razionale e diversa perché questo è il nostro dovere: un’opposizione responsabile e non strumentale perché i cittadini di Solesino meritano di essere amministrati con serietà e correttezza istituzionale.







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